Borghi+d%26%238217%3Bincanto+del+Piemonte%2C+dalla+montagna+alla+pianura
wineandfoodtourit
/borghi-dincanto-del-piemonte-dalla-montagna-alle-pianura/amp/

Borghi d’incanto del Piemonte, dalla montagna alla pianura

Ricetto di Candelo: visita alla Pompei
medievale del Biellese

Come suggerisce il termine latino receptum, ovvero ‘rifugio’, il ricetto medievale era una struttura
fortificata in cui si accumulavano i beni materiali e alimentari della borgata: qui il signore locale
raccoglieva foraggi, vini e provviste di ogni genere in modo che il villaggio non rimanesse sfornito,
e in caso di attacchi nemici la popolazione vi si poteva rifugiare, garantendosi la sopravvivenza. Il
Ricetto di Candelo, in provincia di Biella, è uno degli esemplari meglio conservati di questo tipo di
edifici medievali: nel cuore del Piemonte, tra vette imponenti e una vegetazione centenaria, le
mura solide del ricetto sono così pittoresche e fiere da essere incluse nel club dei Borghi più belli
d’Italia.
Per la loro importanza storica, economica e collettiva i ricetti sono stati oggetto di studi
approfonditi, e quello di Candelo, in particolare, è privilegiato per la sua postazione panoramica e
la vicinanza ad attrattive turistiche notevoli: dalle vie del borgo si possono ammirare il
comprensorio delle Prealpi Biellesi e la Riserva Naturale Orientata delle Baragge.

Exilles: la città e il suo forte nell’Alta Valle di Susa

Il paesaggio che l’accoglie è degno di un’avventura fantasy, con vette aguzze e spaccature nella
roccia, gole profonde e sculture naturali plasmate dai venti e dall’erosione. Exilles, piccolo borgo
piemontese di appena 300 abitanti, occupa una postazione affascinante nel cuore dell’Alta Val di
Susa: incastonato a 870 metri di altitudine, occupa una gola angusta della Dora Riparia, a 70 km
circa dal capoluogo, Torino. Qui la valle si chiude e forma la “Comba di Exilles”, prima di riaprirsi
nell’ampio pianoro di Oulx. La parte meridionale della valle si inerpica sino alla Testa dell’Assietta,
a 2566 metri di quota, e quella settentrionale sale fino all’imponente monte Niblè (3365 metri di
quota), vetta del massiccio dell’Ambin.
Exilles si nasconde qui, in questo scrigno roccioso, sin da tempo molto antichi: proprio per la sua
posizione strategica e protetta il sito era occupato già in epoca primitiva e in epoca celtica, ma
solo dal 1155, con il comando dei conti d’Albon, si può ipotizzare con una certa sicurezza
l’esistenza di un vero complesso fortificato.

Garessio (Cuneo): il borgo, lo sci, le terme e la Reggia di Valcasotto

La timidezza del borgo, l’eleganza discreta degli edifici, e il silenzio sublime che domina il
paesaggio, farebbero pensare a una meta per pochi intenditori, inadatta ad ospitare molti turisti e
a regalare vacanze incredibili. Invece Garessio, comune piemontese di quasi 4 mila abitanti, ha la
capacità di stupire: pace e divertimento, collina e montagna, sport e cultura sono gli ingredienti
concentrati nel piccolo paese.
Situato in provincia di Cuneo, compreso nella Comunità Montana Alta Valle Tanaro, Garessio si è
meritato il soprannome di “Perla delle Alpi Marittime”: sarà per il verde smeraldo della vallata, per
le cime innevate che svettano da un lato, o il mare turchese che si scorge in lontananza dalla
parte opposta. Il profumo lieve del Mar Ligure e l’aria frizzante della montagna si incontrano nel
cielo di Garessio, per accontentare ogni desiderio possibile.

Macugnaga: sciare sul Monte Rosa

Ammirare la mole del Monte Rosa è sempre un’esperienza magnifica, qualunque sia il nostro
punto d’osservazione. C’è solo un paese, però, da cui si può vedere la vetta più alta del gruppo
montuoso semplicemente alzando gli occhi, passeggiando per le strade e le piazze: è
Macugnaga, piccola località piemontese della provincia di Verbano Cusio Ossola, che con i suoi
600 abitanti se ne sta incastonata ai piedi del colosso naturale.
Situato in un lembo della Valle Anzasca, prolungamento laterale della Val d’Ossola, il comune si
sviluppa tra i 946 e i 4.638 m di quota, ed è dominato dalla celebre parete est del Monte Rosa,
famosa per la bellezza sublime e selvaggia. Prima che si sviluppasse il turismo invernale e
naturalistico, tuttavia, era un’altra ricchezza ad attirare i visitatori: dal Settecento, infatti, si
iniziarono a sfruttare i giacimenti d’oro della valle, con la creazione di oltre 50 km di gallerie
minerarie, che per tre secoli condizionarono notevolmente la vita del borgo.

Mombaldone: week end nel borgo piemontese

Una rarità: non c’è definizione più indicata per Mombaldone, piccolo borgo piemontese in
provincia di Asti. Raro perché non capita tutti i giorni di visitare un villaggio popolato da poche
centinaia di abitanti, ma anche perché è l’unico comune della provincia ad essere lambito dal
Bormida di Spigno e il solo borgo della Langa Astigiana ad essere tuttora incorniciato dalla cinta
muraria originaria. Questi dettagli, uniti all’indiscutibile bellezza del centro e al valore delle sue
tradizioni, hanno fatto guadagnare a Mombaldone un posto tra i Borghi più Belli d’Italia.
Lungo l’unica strada centrale che fende il paese, da cui partono viottoli e passaggi dal sapore
segreto, se ne stanno allineati edifici gentili pieni di ricordi, preziosi testimoni di un tempo
altrimenti perduto: le tinte dominanti sono quelle neutre della terra e del tufo, come il grigio e l’ocra
dei muri a secco, ma il rosso dei coppi antichi ravviva l’atmosfera insieme alle ridenti tradizioni
sopravvissute negli anni.

Ostana: la borgata ai piedi del Monviso

Un vero e proprio mondo, piccolo di dimensioni ma sconfinato in quanto a tradizioni e atmosfere
magiche: Ostana, inclusa nel club dei Borghi più belli d’Italia, non è certo una semplice cittadina
del Piemonte, ma piuttosto una costellazione affascinante di borgate senza tempo, disseminate
lungo il versante più assolato della Valle del Po e intrise di un profumo antico che fa sentire subito
a casa. Gli abitanti del centro sono meno di cento, e l’ospitalità la si tocca con mano
passeggiando per le viuzze acciottolate o partecipando a qualche festa paesana: Ostana, in
provincia di Cuneo, coccola i visitatori come un villaggio incantato, abbagliandoli di verde o di
bianco a seconda della stagione.

Roaschia nella Valle Gesso, Piemonte

C’è chi associa il nome di Roaschia al termine “rovo”, e immagina che il borgo antico fosse un
agglomerato suggestivo di case immerse nella vegetazione, attraversato da un ruscello e
immerso in uno scenario fiabesco, mentre altri si rifanno allo stemma comunale, che raffigura una
ruota (“roa”) e un’ascia. Così come il toponimo, il villaggio stesso ha origini molto antiche e una
storia appassionante alle spalle, che ne fanno un piccolo gioiello della provincia di Cuneo.
Popolato da meno di 200 abitanti, il villaggio piemontese assomiglia a un rifugio di bambole o
creature magiche delle montagne.
Il paesaggio l’accoglie come una culla a 820 metri s.l.m., nel cuore del fondovalle, all’incrocio tra
due valloni e a soli 18 km distanza da Cuneo: così vicina a grandi città piemontesi, eppure tanto
lontana dal caos e dalla frenesia, Roaschia è un’oasi di serenità imperdibile. La natura, qui, è una
presenza possente, che si mostra in tutto il suo splendore: il vallone della cittadella è il
collegamento tra la Valle Gesso e la Valle Vermenagna, e i pascoli dolci si alternano a vette
imponenti come quelle del Testas, del Guardiola e del Balur, raggiungibili a piedi tramite i sentieri
della transumanza.

Usseaux: visita al borgo e i suoi parchi

l centro è composto da ben cinque villaggi, ma a popolarli ci sono poco più di duecento persone: una sorta di grande famiglia dove pochi abitanti affezionati, legati alle terre piemontesi e alle tradizioni locali, conoscono le leggende nate nel corso dei secoli e mantengono vivi gli usi della montagna.

Siamo a Usseaux, in provincia di Torino: borgo pittoresco della Val Chisone, membro della Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca, durante il Regime era conosciuto come Usseglio.
La cornice è delle più invitanti: le Alpi Cozie, con le loro sagome imponenti spesso glassate di neve, accolgono i cinque villaggi piemontesi come in una culla segreta,dove si parla ancora patouà, antica parlata occitana alpina simile alla lingua d’Oc usata in passato nella Francia Meridionale. Il Parco Naturale Orsiera-Rocciavrè e il Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand, compresi in parte nel territorio comunale, sono scenari selvaggi e incontaminati da esplorare in ogni periodo dell’anno, affondando lo sguardo nei verdi intensi della bella stagione o lasciandosi incantare dallo scintillio candido della neve.

Vogogna (Piemonte), visita allo storico borgo sui monti dell’Ossola

Vedendo le stradicciole contorte, le case di pietra dai tetti spioventi, e i balconi di legno carichi di fiori affacciati sul panorama montano, nessuno penserebbe che si tratti di un’antica capitale. Invece Vogogna, con soli 1700 abitanti e una postazione mozzafiato nel cuore della Val d’Ossola, era la storica capitale dell’Ossola Inferiore: oggi
è un grazioso villaggio piemontese incastonato tra i monti, nella provincia del Verbano Cusio Ossola, inserito nel club dei Borghi più belli d’Italia.
Visitare Vogogna è come passeggiare in un villaggio di bambole, con costruzioni un po’ timide e un silenzio sorprendente, che dà la possibilità ai visitatori di tendere l’orecchio e ascoltare la voce della natura. Eppure, nella quiete magica del paese, si sentono nitidi i racconti degli abitanti più anziani: case e strade, piazze e vedute
panoramiche, narrano con orgoglio di un passato ricco, movimentato, generoso di testimonianze artistiche e architettoniche.
L’esplorazione di Vogogna può iniziare presso l’Oratorio di San Pietro, situato un poco al di fuori del centro: probabilmente fondata dai longobardi, la prima parrocchiale del villaggio racchiude pregevoli affreschi del Quattrocento e ha un cortile grazioso, dove una fontana a forma di mascherone celtico riproduce l’originale custodita nel Palazzo Pretorio.

Volpedo (Piemonte), visita al borgo sulle orme del pittore Pellizza

Gli amanti dell’arte lo ricordano come patria natia di Giuseppe Pellizza, e nei quadri del pittore riconoscono le atmosfere rurali del borgo. In zona è più famoso per la frutticoltura, soprattutto delle pesche e delle fragole, ma forse nessuno aveva mai pensato che un giorno sarebbe stato
inserito tra i Borghi più belli d’Italia. Invece Volpedo, paesino piemontese in provincia di
Alessandria, ha reso fieri i suoi 1200 abitanti guadagnandosi il titolo prestigioso: non tanto per un
aspetto particolarmente elegante, o per qualche monumento eccezionale, ma certamente per la
genuinità delle sue tradizioni e per quell’aria rustica, tipicamente campagnola, che
contraddistingue i borghi di una volta.
Incastonato sulle estreme propaggini collinari, allo sbocco in pianura del torrente Curone,
Volpedo si presenta timido e silenzioso, un po’ disordinato e poco compatto: colpa, per così dire,
della scarsa attenzione data in passato all’aspetto del paese, da sempre considerato più per la
resa agricola che per la sua bellezza e il suo valore storico.

Silvia Terracciano

Blogger, Copywriter Seo, Ghostwriter, Scrittrice amo scrivere sin ad bambina. Appassionata di discipline olistiche e Naturopata diplomata, amante del buon cibo, delle tradizioni e dei luoghi avvolti dal mistero. Giardinaggio e fai da te sono altre delle mie passioni.