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Mondo

Wat Phu Tok, il Tempio più pericoloso della Thailandia

Ci sono mete nel mondo destinati solo ai più coraggiosi. Oggi vi parleremo di Wat Phu Tok, un tempio tailandese che richiede una buona dose di coraggio!

La Thailandia è piena zeppa di terre interessanti da visitare, sicuramente il tempio di cui vi parleremo oggi è uno dei più particolari al mondo. A renderlo così singolare è senz’altro la sua posizione. Se organizzate un viaggio in questa magica terra non dovreste lasciarvelo scappare

Wat Phu Tok, il tempio tailandese più spaventoso e pericoloso

Per arrivare su questo tempo si deve attraversare un percorso piuttosto spaventoso. Ed è per questo che non è un’escursione adatta a tutti. Prima di tutto, bisogna salire una scala di legno con delle tegole cigolanti e instabili che vi faranno avere la terribile sensazione di precipitare nel vuoto.

Questo tempio si trova nella provincia di Bueng Kan, nella parte nord-orientale di Isan. Inutile dire che è una delle province meno visitate della Thailandia ma sicuramente amata da chi cerca la pace e la tranquillità. Insomma, non è una meta per chi fa ama la mondanità e la modernità.

Wat Phu Tok è un tempio unico nel suo genere e vi permetterà di vivere un’esperienza ad alta tensione.  Il nome stesso di questo tempio suggerisce ciò che si può trovare una volta in cima. In italiano possiamo tradurla come ‘montagna solitaria’.

Il nome ufficiale di questo magico posto è Wat Jetiyakhiri ma il nome più comunemente usato è proprio Wat Phu Tok. Questa formazione rocciosa che ospita il tempio è sembra spuntare fuori dal nulla.  Sembra una versione in miniatura di Sigiriya che si trova in Sri Lanka. La montagna è alta 359 metri.

La storia di questo tempio sospeso in cielo

La montagna, per la il suo terreno poco agibile e la posizione estrema, è sempre stata un’area piena di animali selvatici e soprattutto serpenti pericolosi.

Ed è proprio per questo un posto ideale per meditare.  Il monaco Luang Pu Juan  quando fondò il tempio pensò di renderlo difficilmente raggiungile iniziando a costruire scale di legno e passerelle che fungessero da collegamento per altri luoghi di meditazioni sparsi qui e là per la montagna. ù

Wat Phu Tok, un’attrazione tailandese – Wineandfoodtour.it

I monaci, successivamente, costruirono  sette livelli, per raggiungere il tempio per riallacciarsi ai 7 stadi della meditazione buddista. Da Bueng Kan, il viaggio per il tempio dura circa 30 minuti. Dopo la salita delle scali da brivido, il percorso diventa più insidioso.  Nei primi livelli c’è poco da osservare, qualche santuario dall’atmosfera mistica ma è salendo che il panorama migliora.  Al 5° livello si inizia davvero a vedere i templi,  i santuari e le sale più affascinanti.

Al 6 ° livello, arriva il momento clou, qui potrete ammirare il Wat Phu Tok. Per arrivarci basta seguire il sentiero, e all’improvviso sbocchi su questa suggestiva passerella di roccia sopraelevata collegata al tempio da un piccolo ponte di legno. Dopo il sesto livello,  c’è un’altra rampa di scale di legno. Ci sono tante passerelle di legno, dei ponticelli, ancorati da un lato alla scogliera rocciosa, dall’altra alla terra. Da quell’altezza il panorama è spettacolare ma anche terribilmente spaventoso.

Nel complesso, i ponticelli di legno  sembravano abbastanza stabili e ben tenuti. Bisogna comunque tenere gli occhi ben aperti, un passo falso può costare molto caro. Sotto le assi si vede il fiume Mekong e gli altissimi alberi verdi di Bueng Kan.

Quando si arriva al settimo livello, potrete avere un incontro ravvicinato con i serpenti velenosi. Insomma se avete abbastanza coraggio questa è un’esperienza che dovrete assolutamente affrontare. Il percorso, in totale, richiede 2 ore. Un consiglio? Munitevi di abiti appropriati con scarpe comode e abili a cipolla.

Cristian Gangemi

Diplomato all'istituto tecnico Nautico di Messina, fin da piccolo sono sempre stata affascinato dal mondo editoriale e tech. Grande tifoso della Juventus, amante degli animali. Avere la possibilità di scrivere per Wineandfoodtour è una grande opportunità per me.