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Vino e Birra

Vino, come evitare la formazione della “fioretta”: il trucco dei sommelier è questo

La fioretta è, di certo, un inconveniente sgradevole quando si forma nel vino. Ecco, quindi, come evitarla.

Il vino, in determinate circostanze, può formare la fioretta. C’è un metodo, però, per evitare che accada.

Il vino e la sua durata

Il vino è, di certo, una delle bevande più consumate sia in Italia che in tante parti del mondo.

Bottiglie di vino (Pexels) – Wineandfoodtour.it

Il Bel Paese, peraltro, vanta anche una produzione vasta ed eccellente che gli permette, dunque, anche di fare un’ottima esportazione ogni anno.

Inoltre, stando a stime recenti, pare che, all’interno dei confini italici, il 55% della popolazione adulta apprezzi e beva costantemente del vino.

Ciò significa che, spesso e volentieri, quando gli italiani fanno la spesa, acquistano anche delle bottiglie di vino.

Tuttavia, forse non tutti sanno quanto, una volta portato a casa, si può conservare del vino.

In effetti, se si fanno passare troppi giorni, il vino potrebbe rovinarsi. Se vogliamo are qualche esempio, quindi, un rosso corposo si può tenere in frigorifero al massimo per cinque giorni.

Invece, per quanto riguarda i vini frizzanti e gli spumanti, non si dovrebbero superare i due giorni.

Alcune volte, però, può accadere di dimenticarsi di una bottiglia di vino acquistata del tempo prima.

Calice di vino (Pexels) – Wineandfoodtour.it

Così, per rendersi conto se il vino è ancora buono, bisogna tenere conto di alcuni fattori, come, per esempio, il colore, l’odore e persino la condizione del tappo.

Infatti, quando quest’ultimo è deformato, in genere, significa che la bevanda in questione è andata a male.

Come evitare la fioretta del vino

Quando apriamo una bottiglia di vino, in realtà, non avremmo molto tempo a disposizione per terminarla.

Pastiglie di paraffina anti-fioretta (Pexels) – Wineandfoodtour.it

Il motivo è che, solo dopo qualche giorno, questa bevanda inizia a rovinarsi e a inacidirsi. Forse, secondo gli esperti, bere del vino vecchio non dovrebbe fare male alla salute.

Tuttavia, il sapore, di certo, non è lo stesso quando trascorrono diversi giorni dall’apertura.

Inoltre, alcune volte, può capitare che si formi uno spiacevole strato biancastro in superficie.

Ebbene, quest’ultimo ha un nome e si chiama, per l’appunto, fioretta. Ciò è dovuto al fatto che il vino è entrato in contatto con l’aria e che, quindi, ha assorbito l’ossigeno.

Il risultato è, perciò, un gusto acido e sgradevole che non ci permette, dunque, di berlo con piacere.

Quando succede, però, si può, per esempio, eliminare la fioretta con un colino o, nel caso in cui il vino sia in una damigiana, con l’ausilio di un levaolio.

Comunque sia, la cosa principale è proprio quella di cercare di evitare la formazione della fioretta.

Così, come suggeriscono gli esperti del settore, si potrebbe procedere in un preciso modo per non creare questo piccolo e antipatico inconveniente.

Nella fattispecie, quindi, un’abitudine assolutamente utile è quella di preoccuparsi di cambiare una volta al mese la pastiglia anti-fioretta.

In effetti, la pastiglia anti-fioretta possiede al suo interno la paraffina che, per l’appunto, permette di conservare più a lungo il vino.

Inoltre, si tratta anche di un modo per disinfettare la camera d’aria che si crea proprio tra il tappo e la bevanda stessa.

In particolare, quindi, bisogna inserire questa pastiglia dopo che si è riempita la damigiana.