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Vino e Birra

Vini varietali: cosa sono e perché sono definiti così

Cosa sono i vini varietali e perché hanno ottenuto questa definizione: tutte le informazioni che bisogna sapere. 

I vini varietali rappresentano una categoria che si è ritagliata una nicchia di mercato che, negli ultimi anni, è in costante espansione, Tali vini, infatti, non rientrano nelle denominazioni DOP (Denominazione di Origine Protetta) né IGP (Indicazione Geografica Protetta): pertanto, consentono di scegliere con maggiore libertà i vitigni da impiegare per la loro produzione. Scopriamo, dunque, quando sono nati e perché sono definiti in questo modo.

Vini varietali: caratteristiche e identificazione

Negli ultimi anni, si parla, sempre più spesso, di vini varietali. Forse non tutti cosa sanno, pertanto è bene fare chiarezza e capire come identificare questo prodotto, in modo da essere anche consumatori più attenti.

Vino rosso (wineandfoodtour.it)

La definizione di vino varietale fa leva sull’assenza di un legame obbligatorio tra il vitigno utilizzato e la zona di coltivazione. Ciò permette ai produttori di sperimentare varietà diverse, pur mantenendo standard qualitativi elevati.

Tra i vitigni che si possono prendere in considerazione ai fini della produzione di vini varietali troviamo – ad esempio – Cabernet, Chardonnay, Merlot, Sauvignon e Syrah.

Tale selezione di varietà internazionali ha come obiettivo principale quello di preservare i vitigni italiani, garantendo – al contempo – ai consumatori una ampia scelta di vini.

La normativa in vigore per questo prodotto

Il vino varietale, introdotto – ufficialmente – nel 2008, è stato regolato, fin dall’inizio, da norme specifiche, che stabiliscono che questi vini devono indicare in etichetta il nome del vitigno principale, senza – però – far necessariamente riferimento a una denominazione di origine o indicazione geografica.

Stappare tappo dalla bottiglia di vino (Wineandfoodtour.it)

Nonostante questa libertà, esistono comunque criteri precisi per la produzione dei vini varietali: ad esempio, è richiesto che il vitigno principale costituisca almeno l’85% del prodotto finale.

Inoltre, prima della commercializzazione, i vini varietali devono superare controlli qualitativi effettuati da enti certificatori scelti dai produttori stessi, in modo da conformarsi ai requisiti stabiliti.

Riconoscere questa tipologia di vino

Riconoscere un vino varietale è semplice, poiché tutte le informazioni importanti sono riportate sull’etichetta: tra queste, ad esempio, sono indicate il vitigno predominante e, in maniera facoltativa, l’annata di produzione.

A differenza dei vini classificati come DOC, DOCG o IGT, i vini varietali non presentano indicazioni legate a specifiche denominazioni, ma mettono in risalto il carattere specifico del vitigno utilizzato.

Un modo per produrre vini diversi

I vini varietali – dunque – mettono a disposizione del consumatore una prospettiva variegata all’interno del panorama vinicolo, combinando – in tal senso – la libertà produttiva con la valorizzazione delle diverse varietà di uva.

Questa categoria di vini rappresenta una opzione interessante, infine, sia per i produttori, che possono esplorare nuove modalità di produzione di questo prodotto enologico, sia per i consumatori, in particolare per quelli che sono sempre alla ricerca di esperienze di assaggio originali e di qualità.