Pinsa%2C+dopo+il+boom+%C3%A8+diventata+l%26%238217%3Balternativa+alla+pizza
wineandfoodtourit
/pinsa-dopo-il-boom-e-diventata-lalternativa-alla-pizza/amp/
Magazine

Pinsa, dopo il boom è diventata l’alternativa alla pizza

Avete mai assaggiato la pinsa romana? Nell’ultimo anno le vendite di questo lievitato, fresco e surgelato, sono aumentate del 43%. Il giro d’affari supera i 63 milioni di euro l’anno, al punto che sta attirando sempre più imprenditori che decidono di investire su questo prodotto tipico romano in alternativa alla pizza. Si tratta di un mercato in forte e costante espansione. Si prospetta che entro il 2025 il fatturato annuo sarà superiore ai 150 milioni di euro. Ma cosa rende la pinsa romana così buona e irresistibile? Scopriamolo insieme. 

Pinsere ossia allungare

Il 2024 sarà l’anno della pinsa romana. Questo prodotto tipico romano si è dimostrato la nuova punta di diamante del settore della ristorazione italiana, conoscendo grande successo non solo in Italia ma anche all’estero. Il termine pinsa deriva dal verbo latino pinsere che significa allungare, ma anche stendere.

Pinsa romana boom- wineandfoodtour.it

La ricetta deriva da un’antica preparazione risalente ai tempi degli antichi Romani, anche se oggi è stata perfezionata sia la tecnica che gli ingredienti. Si tratta in ogni caso di una ricetta della tradizione contadina che prevedeva l’uso di diversi cereali (miglio, orzo, farro), sale e aromi vari per realizzare delle focacce schiacciate.

Differenze con la pizza napoletana

La pinsa romana è un lievitato dal sapore e dall’aspetto inconfondibile. Si distingue dalla pizza tipica napoletana perché ha una forma ovale e non tonda e per la sua croccantezza. Si tratta di un prodotto altamente digeribile che prevede l’uso di un mix di farine (farina di frumento, farina di riso, farina di soia e pasta madre). La pinsa è croccante fuori e morbida all’interno ed è proprio questo contrasto a renderla irresistibile al palato.

Come per la pizza napoletana, oggi anche la pinsa è tutelata ed ha un suo disciplinare. Esiste anche l’Associazione Originale Pinsa Romana ed è stata anche inventata la versione gluten free, ossia senza glutine. E’ possibile gustare la pinsa romana non solo a Roma, ma anche in tantissime pizzerie in Campania e nel resto d’Italia. In commercio esistono anche già delle basi abbattute surgelate di questo lievitato che possono essere semplicemente farcite a piacimento, se desiderate provare questo prodotto a casa per una serata con amici.

Come farcire la pinsa romana

Come per la pizza tonda napoletana, anche questo lievitato romano ha un’infinita di gusti tra cui scegliere.

Pinsa romana boom vendite- wineandfoodtour.it

Potete provare condimenti a crudo come mortadella e burrata oppure mortadella, crema di pistacchio e granella di pistacchio oppure speck e gorgonzola o ancora prosciutto crudo e patate. Molto buona anche la pinsa con ricotta e pomodori datterini oppure quella con mozzarella di bufala e zucchine. Tra le varianti più particolari definite gourmet c’è quella con porchetta di Ariccia o quella con pulled pork o con tartare di manzo.

Marianna Somma

“So scrivere senza guardare la tastiera. Ma non so guardare la tastiera senza scrivere". Una storica dell'arte votata al copywriting. Svizzera nella precisione, partenopea nell'approccio positivo alla vita.