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Food & Drinks - Ricette

Pesca, abbiamo sempre sbagliato tutto: con il metodo “OKADA” la sbucci in 2 secondi

Probabilmente, avete sempre sbucciato la pesca nel modo sbagliato. Il metodo Okada vi aiuterà a togliere la buccia in pochi secondi.

C’è un metodo, cosiddetto okada, che vi permetterà di sbucciare la pesca davvero in pochissimo tempo.

Le origini dell’albero di pesco

Durante i mesi caldi abbiamo a disposizione sicuramente una grande varietà di buona frutta.

Albero di pesco (Pixabay) – Wineandfoodtour.it

In particolare, per esempio, potremmo scegliere tra l’anguria, il melone, le ciliegie, le fragole, le nespole e le pesche.

Anche queste ultime, nella fattispecie, le possiamo consumare da sole oppure renderle un ingrediente perfetto per numerosi e gustosi dessert.

A tal proposito, quindi, potremmo preparare una fresca cheesecake, una mousse, una torta o un tiramisù alle pesche, e altro ancora.

L’albero del pesco, peraltro, forse non tutti sanno che ha origini davvero remote. Gli storici pensano, per l’appunto, che provenga dalla Cina e che già 8 mila anni or sono fosse considerato un simbolo di immortalità.

Successivamente, il pesco arrivò in Persia e, poi, anche in Europa. Si pensa, inoltre, che questo frutto giunse a Roma nel corso del I secolo d.C..

Le pagine di storia, peraltro, ci raccontano che fu proprio il celebre condottiero Alessandro Magno a diffonderne la coltivazione anche nel bacino del Mar Mediterraneo.

Tornando ai giorni nostri, le pesche, in genere, si coltivano in alcune specifiche regioni d’Italia.

Così, per esempio, troviamo una buona coltivazione, in primis, in Campania e in Emilia- Romagna. Poi, ancora, altre aree specializzate sono il Piemonte, la Sicilia e la Puglia.

Nonostante se ne parli al singolare, però, ci sono diverse varietà di pesche che si coltivano nel Bel Paese.

A tal proposito, quindi, possiamo ricordare la pesca gialla, bianca, la tabacchiera e la percoca.

Dessert (Pixabay) – Wineandfoodtour.it

Poi, ancora, non manca la pesca di Verona e di Bivona, la pesca tardiva di Leonforte e la merendella.

Insomma, anche quando si tratta di pesche, in realtà, c’è una vasta scelta da cui possiamo attingere per le nostre buone ricette fatte in casa.

Sbucciare le pesca con il metodo Okada

Le pesche, al pari di tanti altri frutti, oltre a essere buone e gustose, possiedono anche delle ottime proprietà benefiche adatte al nostro organismo.

Pesca, il metodo Okada (Pexels) – Wineandfoodtour.it

Anzitutto, potremmo cominciare con ricordare che le pesche sono una ricca fonte di fibre e che ci aiutano a contrastare disturbi come il colesterolo e il diabete.

Inoltre, la pesca ci dà una mano nel processo di digestione e contiene al suo interno le proteine, i carboidrati e tanti sali minerali come, ad esempio, il potassio, il ferro, il calcio e lo zinco.

All’appello, però, non mancano nemmeno la vitamina A e persino anche molti importanti polifenoli.

Comunque sia, quando ci troviamo di fronte a una buona pesca, la prima cosa che bisogna fare è, per l’appunto, eliminare la buccia.

Forse, però, non tutti sanno che esiste un metodo denominato Okada che permette di sbucciare questo frutto in modo semplice e veloce.

Probabilmente, infatti, fino a ora avete sempre sbucciato la pesca nel modo sbagliato. In particolare, il metodo Okada renderà questa operazione davvero facile.

Così, ciò che dovete fare è immergere la pesca in una ciotola contenente dell’acqua calda per circa 20 secondi.

Poi, vi basterà sciacquare il frutto in questione sotto un getto d’acqua fredda per 5 minuti.

In effetti, lo shock termico provocato, permette proprio di eliminare la buccia soltanto con l’ausilio dei pollici, senza, quindi, ricorrere agli utensili.