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Percorsi alternativi: la Sicilia sconosciuta

Percorsi alternativi:
la Sicilia sconosciuta

La Trinacria, on en voit plein en Sicile http://www.visoterra.com

C’è una Sicilia sconosciuta, una Sicilia che non fa clamore ma vive la quotidianità nel silenzio. Niente nomi strombazzati, gridati, nessuna pubblicità che attiri il mondo.

Posti bellissimi e incantati, che vivono le loro giornate circondati da pochi curiosi, ma la sicilianità impazza anche lì, esplode in tutta la sua bellezza fatta di colori, natura, profumi, attimi imperdibili di meraviglia.
Noi di Wineandfoodtour siamo andati alla scoperta di questi posti e ve li presentiamo nella speranza di stuzzicare la vostra curiosità.
Una volta in Sicilia non perderti queste perle di bellezza.

< !–nextpage–>< !–pagetitle:La riviera dei ciclopi–>

La Timpa e la Riviera dei Ciclopi
Ad Acireale, in provincia di Catania, si trovano meravigliosi posti, la Santa Tecla e Stazzo, alle pendici dell’imponente Etna.
Sono costruite su scogliere di origine vulcanica sotto la Riviera dei Ciclopi. Un paesaggio molto suggestivo e poco conosciuto, ma davvero incantevole
Il vulcano che muore nel mare, ultima propaggine di un complesso sistema di faglie a gradinate che prende il via dal cratere centrale sul versante est. Un posto ricco di miti e bellezza che affascinò Omero e continua a farlo, un paesaggio disegnato con maestria dall’Etna, che con le sue eruzioni lo ha forgiato lentamente, anno dopo anno.
Fiumara d’arte
In provincia di Messina, a Castel di Tusa, si trova Fiumara d’arte, un mitico scenario dove un tempo scorreva il Fiume Tusa.
Sito tra i Monti Nebrodi e le Madonie, questo posto è un museo a cielo aperto che accoglie grandi opere scultoree contemporanee
Un meraviglioso itinerario da percorrere a piedi o in bici e godere della natura che si fonde con l’arte. Questo progetto è nato con l’intento di valorizzare questo territorio e permettere a tutti di riscoprire questi posti restati sconosciuti e poco visitati. Partendo da Santo Stefano di Camastra si segue il litorale e man mano ci si inoltra nell’entroterra. Tante le opere dell’uomo e della natura che si susseguono. L’opera diventa parte del quotidiano e si fonde con la natura, si fa ammirare e accoglie gli sguardi ammirati dei visitatori.
Monte Cofano
Dopo San Vito lo Capo, dopo Scopello non dimenticatevi Monte Cofano, un posto incantato che nasconde altri preziosi e limpidi scorci di mare, piccoli centri, tonnare restaurate, sentieri naturalistici da fare anche in bici. Dal paese di Custonaci, detto la riviera dei marmi, per le sue cave di marmo pregiato, si procede in direzione di Cornino, Scuràti. Un paesaggio dal sapore antico con tutta la bellezza desiderabile.
Parco Minerario Floristella e Grottacalda
Il parco minerario Floristella e Grottacalda si trova in un’area tra Enna, Piazza Armerina, Valguarnera Caropepe e Aidone e comprende le due omonime miniere di zolfo dismesse, anche questo un vero e proprio museo e cielo aperto da percorrere e vivere, lontano dai clamori del turismo.
< !–nextpage–>< !–pagetitle:Lago Di Pergusa–>
Nei pressi del lago di Pergusa c’è anche questo meraviglioso posto che mostra chiaro il passare del tempo con i vari sedimenti delle epoche che si sono succedute e dei relativi sistemi e tecniche d’estrazione e di fusione dello zolfo. Queste miniere, con le altre più piccole della provincia di Enna, sono state una fonte inestimabile di ricchezza nel 1700 fino alla prima metà dell’800. L’attività estrattiva richiedeva molto lavoro e molti operai venivano sfruttati, anche bambini di 6 anni. È qui che nasce la novella di Luigi Pirandello, Ciaula scopre la luna. Dopo un lungo periodo di abbandono nel 1991 viene istituito il Parco Minerario Floristella e Grottacalda. Oggi questo parco, un tempo creatore di ricchezza, è meta per tutti coloro che amano la cultura e la natura. Questo parco si estende per circa 400 ettari ed è uno dei più importanti insediamenti di archeologia industriale esistenti in Italia.
La miniera di Grottacalda si presenta come una città fantasma, con tanti ruderi e piccoli caseggiati che ospitavano minatori e operai.
Dell’antica miniera si possono vedere le bocche dei pozzi di aereazione, i piani inclinati e ciminiere. La Miniera di Floristella conserva un paesaggio tipico dell’epoca, composto da gallerie e pozzi, ma anche dell’antica attrezzatura che evoca il ricordo del passato.
Il Giardino incantato
Alle falde del Monte Kronio si estende il Giardino Incantato che ospita numerose opere scultoree di diverse dimensioni.
Queste sculture furono realizzate da “Filippu u’ pazzo”, così chiamato affettuosamente, che estraeva il materiale direttamente dalla terra
Filippo Bentivegna nacque a Sciacca alla fine dell’800 ed è morto nel 1967. La vita di Filippo parla di una lunga permanenza in America per un duro lavoro e si dice che durante una rissa prese una forte botta alla testa che gli procurò conseguenze irreversibili. Una volta tornato a Sciacca fu dichiarato inabile al lavoro. Fu così che si ritirò in un piccolo podere e iniziò a scavare la terra dalla quale prelevava il tufo e creava le sue opere.
Gangi
Gangi, in provincia di Palermo, ha ricevuto il premio come Borgo più bello d’Italia e di recente anche quello di Gioiello d’Italia.
A vedere questi premi si direbbe proprio che Gangi è una meraviglia e così è. Un delizioso e piccolo paesino siciliano dove si vive bene.
Borgo di Gangi – Palermo
E’ possibile visitare questo meraviglioso paese e perdersi tra le varie bellezze che offre, dalla Chiesa di San Paolo a quella dell’Abbadia, da quella di San Giovanni a Palazzo Bongiorno – Li Destr. In Piazza del Popolo di trova il Palazzo del Municipio e la Chiesa Madre di San Nicolò.
Da Visitare anche il castello e la Chiesa del Monte.
Silvia Terracciano

Blogger, Copywriter Seo, Ghostwriter, Scrittrice amo scrivere sin ad bambina. Appassionata di discipline olistiche e Naturopata diplomata, amante del buon cibo, delle tradizioni e dei luoghi avvolti dal mistero. Giardinaggio e fai da te sono altre delle mie passioni.