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Mondo

Nalanda, uno dei più grandi centri di apprendimento del mondo antico

Sapevi che esiste uno dei centri più grandi di apprendimento del mondo antico e si chiama Nalanda? Scopriamo di cosa si tratta nello specifico e dove si trova!

Quando si parla di uno dei centri di apprendimento più grandi del mondo antico è inevitabile parlare dell’Università indiana di Nalanda, situata in India. Ad oggi esistono solo le rovine di questa università, ma la sua importanza fu tale che cambiò veramente il mondo.

Per comprendere la sua importanza basta sapere che venne fondata più di 500 anni prima di quella di Oxford. Scopriamo tutto su questa straordinaria univesità che venne fondata in India!

Nalanda centri di apprendimento del mondo antico – wineandfoodtour.it

L’Università di Nalanda venne fondata nel 427 d.C.

Fondata in India nel 427 d.C., l’Università di Nalanda nacque oltre 500 anni prima di quella di Oxford. Si tratta della prima università residenziale che esisteva nel mondo, che possedeva nove milioni di libri e accoglieva 10mila studenti,  che giungevano qui dai paesi asiatici centrali e orientali.

Questa università, che fu la più antica della tradizione buddista nel paese indiano, divenne il punto di riferimento per l’apprendimento internazionale. Nei sette successivi secoli l’università si sviluppò e crebbe ancora di più, diventando l’unica al mondo con quelle caratteristiche.

Anche dopo la sua distruzione, gli approcci alla religione e alla filosofia dati dall’università di Nalanda furono fondamentali per la cultura asiatica. I fondatori dell’università, che furono i monarchi dell’Impero Gupta, erano indù ma avevano delle simpatie per il buddismo, tanto che si diffuse fra gli intellettuali.

Università di Nalanda – wineandfoodtour.it

Quando venne distrutta Nalanda

L’Università di Nalanda venne distrutta nel 1190, quando venne invasa dagli eserciti invasori provenienti dall’Asia occidentale, guidati dal generale turco-afghano Bakhtiyar Khilji. Con il primo attacco il generale distrusse molte città dell’India settentrionale.

I monaci e gli insegnanti della Nalanda vennero tutti assassinati e buona parte della struttura venne rasa al suolo. Gli invasori demolirono anche le splendide statue del Buddha e di insigni personaggi del buddismo, che erano dislocate in tutta l’università.

La distruzione dell’Università di Nalanda avvenne mentre veniva iniziata la fondazione dell’Università di Oxford, avvenuta nel 1167, e quella di Cambridge, iniziata nel 1209.

Il sito oggi è Patrimonio Unesco

Esteso per 23 ettari, il sito archeologico dove un tempo sorgeva l’Università di Nalanda è stato inserito nel Patrimonio UNESCO. Per comprendere la vastità e l’importanza di questo luogo bisogna fare una passeggiata e vedere le rovine di templi e monasteri che vi si alternano, e che rimandano a come doveva essere un tempo.

Essere ammessi in questa università non era affatto facile, e come accade nelle università prestigiose, gli studenti dovevano sostenere un colloquio rigoroso al cospetto dei professori migliori di Nalanda. Chi riusciva ad accedere, poteva apprendere insegnamenti da guru dell’epoca come Silabhadra e Dharmapala.

Dove si trovano i preziosi manoscritti

Anche se non è stato possibile salvare tutti i milioni di manoscritti che si trovavano nella biblioteca di Nalanda, alcuni sono stati recuperati dai monaci in fuga. Si tratta di manoscritti di foglie di palma scritti a mano,  che oggi si trovano al Museo Yarlung in Tibet e al Los Angeles County Museum of Art.

Dopo la distruzione, Nalanda cadde nel dimenticatoio e a scoprirla nel 1812 fu il geometra scozzese Francis Buchanan-Hamilton. Ad individuare l’antica Università di Nalanda nelle rovine del sito fu Sir Alexander Cunningham, che fece questa scoperta nel 1861.

Giusy Pirosa

Sicula doc anche se nata a Berlino, blogger affermata, estremamente curiosa, appassionata sin da ragazzina di scrittura e tecnologia, praticamente il suo pane quotidiano. Equilibrio sopra ogni cosa, senza pregiudizi e non teme i giudizi altrui, in grado di portare a termine importanti affari.