Vi illustriamo tutte le differenze che intercorrono tra due prodotti della gastronomia italiana: la mozzarella e il fiordilatte.
Tanti sono i prodotti della gastronomia italiana che fanno venire l’acquolina in bocca: tra questi, sicuramente ci sono la mozzarella di bufala e il fiordilatte. A primo impatto, si può pensare che siano simili, ma, in realtà, esistono delle differenze tra i due prodotti caseari. Scopriamolo insieme.
Forse non tutti sanno che la mozzarella di bufala e il fiordilatte sono due prodotti diversi, sotto vari aspetti. Il primo, sicuramente, risiede nell’ingrediente con il quale questi prodotti caseari sono realizzati.
La mozzarella di bufala, come si può intuire dal nome, è fatta con latte proveniente da questo animale, mentre il fiordilatte o è composto di latte vaccino intero al 100%.
In molti, però, credono che si tratti, all’incirca, dello stesso prodotto, ma bisogna comprendere che tra i due esistono delle differenze che rendono queste due prelibatezze della gastronomia italiana uniche e speciali.
È importante, inoltre, sapere che il termine mozzarella è decisamente generico, pertanto è bene concentrarsi sulla mozzarella di bufala se vogliamo, nei fatti, delineare delle peculiarità specifiche di entrambi i prodotti che, come vi dicevamo, appaiono simili a primo sguardo.
Innanzitutto, ci sono delle diversità sul piano dell’approvvigionamento delle materie prime con le quali questi prodotti sono realizzati, ma non solo.
Essi, infatti, differiscono anche per quanto concerne il sapore, nonché per quel che riguarda il processo di produzione. Va detto, inoltre, che ad esempio, sulla pizza, che rappresenta uno delle pietanze più amate dagli italiani e non solo, non ci va la mozzarella di bufala, bensì il fiordilatte.
Partiamo col dire che la principale differenza tra la mozzarella di bufala il fiordilatte risiede nella materia prima, ossia il latte.
Il fiordilatte, in sostanza, è un tipo di mozzarella realizzato con latte vaccino intero, mentre la mozzarella di bufala è prodotta con il latte ricavato dal medesimo animale.
Come vi anticipavamo, il termine “mozzarella” è utilizzato, in maniera decisamente generica, tant’è che, bisogna ribadire ulteriormente, che bisognerebbe parlare esclusivamente di mozzarella di bufala per essere estremamente precisi ed evitare confusioni.
Il termine “mozzarella“, infatti, è legato espressamente al gesto che i casari compiono durante il processo produttivo, definito “mozzatura“, attuato quando giunge il momento di immergere la pasta filata nel liquido di raffreddamento.
In questo frangente, infatti, il casaro straccia letteralmente un pezzo della pasta, dandole, quindi, la forma desiderata.
Nel 1996, in Italia furono introdotte due nuovi disciplinari che hanno creato ulteriore confusione, per quel che concerne il processo di distinzione tra due prodotti.
La mozzarella, infatti, quasi trent’anni fa, ottenne il marchio STG, ossia Specialità Tradizionale Garantita, nonché il marchio DOP per la Mozzarella di Bufala Campana.
Ciò, indusse, nei fatti, a chiamare la STG con la dicitura “mozzarella fiordilatte“, in quanto, secondo quanto definito dal disciplinare, tale prodotto poteva essere realizzato solo servendosi del latte vaccino intero.
Il latte di bufala, poi, doveva, essere – invece – utilizzato per la versione DOP che, nei fatti, si presentava come versione con il contenuto di grassi più elevato.
Il disciplinare della mozzarella di bufala fa riferimento anche alla zona di provenienza, che, nel caso di questo prodotto, è individuata in Campania, precisamente nella Terra di Lavoro, a Caserta, e nel salernitano, specificamente nella zona della Piana del Sele e dell’Agro Nocerino Sarnese.
Tra le altre zone prese in considerazione, troviamo anche Frosinone, Roma, Foggia e Venafro.
C’è, inoltre, da dire che la mozzarella STG può essere, invece prodotta in qualsiasi posto d’Italia, in quanto è stata delineata una metodologia specifica di produzione.
Sottolineiamo, però, che non si è intervenuto in merito alla provenienza delle materie prime e la qualità di essere associata.
Al fine di facilitare il processo di definizione di questi prodotti, dal 1996 si utilizza la dicitura “mozzarella di bufala” e “mozzarella fiordilatte”, per essere maggiormente specifici.
Si evita, quindi, che il termine mozzarella sia utilizzato in modo generico, senza considerare tutti gli elementi che abbiamo elencato nelle precedenti righe.
Aldilà delle differenze specifiche, legate alla provenienza, sapore e alle varie certificazioni ottenute, sia la mozzarella che il fiordilatte sono dei prodotti di grande eccellenza che, sicuramente, non possono mancare sulle tavole di tutti noi.