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Food & Drinks - Ricette

I 10 piatti più strani della cucina italiana

Nella cucina italiana esistono tanti piatti strani: scopriamo, insieme, quelli più particolari, dando un’occhiata ala loro storia. 

Nella cucina italiana ritroviamo tanti piatti strani, inusuali anche dai nomi alquanto particolari che, nei fatti, sono delle  vere e proprie specialità. Tra questi, ad esempio, ci sono formaggi fermentati con vermi, parti poco conosciute di animali e piatti basati su interiora: esempi di come l’ingegno possa trasformare la necessità in arte culinaria. Scopriamo, dunque, insieme quali sono.

I 10 piatti più strani della cucina italiana

Partiamo con il lampredotto, un classico fiorentino fatto con uno degli stomaci del bovino e considerato uno street food molto amato in Toscana. Si cuoce lentamente con pomodoro, cipolla, prezzemolo e sedano e si serve spesso in un panino chiamato semelle.

Passiamo, poi, alla meusa siciliana, panino farcito con milza e polmone di vitello, proposto in diverse versioni, anch’esso elemento basedello street food regionale. Poi c’è la coratella dell’Umbria, piatto che, nei fatti, è composto da interiora animali, come, ad esempio, i polmoni, cuore ed il fegato di agnello, che – anche se sono parti meno nobili – sono, ad ogni modo, ricche di sapore.

Meusa siciliana (wineandfoodtour.it)

C’è, poi, la pajata, che si può trovare, nello specifico, presso le osterie romane, preparata utilizzando l’intestino tenue del vitello per, poi, essere servita con i rigatoni. Andiamo avanti, citando il cibreo toscano, che consiste in una zuppa nella quale sono inseriti include creste e fegatini di pollo e/o gallo: piatto che, d’altronde, era molto amato da Caterina de’ Medici.

Altri piatti particolari della gastronomia nazionale

Spostandoci in Puglia, troviamo il polpo crudo, che è sbattuto contro le rocce al fine di ammorbidirne i tentacoli: è una pietanza che, in sostanza, può fungere da omologo italiano del sushi. Ci sono, poi, le lumache crude, molto amate in Sicilia e nella stessa Puglia, in quanto, un tempo, erano considerate un buon rimedio contro la gastrite.

In Toscana, poi, ci possiamo imbattere nella torta al sangue di maiale che è composta da sangue di suino, al quale si amalgamano il parmigiano e il burro.

Polpo crudo al mercato (wineandfoodtour.it)

C’è, poi, il casu frazigu, prodotto tipico della Sardegna, conosciuto ai più, in quanto è un formaggio colonizzato, letteralmente, dai vermi: anche se sul piano estetico lascia molto a desiderare, il suo sapore è molto apprezzato dagli esperti del setto anche se, nel corso del tempo, non sono mancate le controversie.

Al primo posto, di questa interessante carrellata di prodotti alquanto strambi, ci sono i “coglioni di mulo“, salume dalla forma decisamente “singolare”, prodotto tra diverse regioni appenniniche. Anche se ha – certamente – un nome curioso, tale salame non ha alcun legame con gli attributi dell’animale menzionato: infine, ad esso, sono aggiunti dei pezzi di lardo.