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Grappa: come scegliere uno dei più noti distillati italiani

La grappa è uno dei più antichi distillati italiani, sembra infatti che già nel 500 d.C. si producesse in alcune zone del nord Italia. Da quei tempi ovviamente sono stati fatti diversi cambiamenti nella produzione del distillato, che hanno portato alla possibilità di ottenere una grappa più caratterizzata e anche più pura, grazie alle tecniche moderne.

Si tratta di un distillato di vinacce, quindi delle bucce dell’uva; in pratica è un distillato che usa come materia prima un prodotto di scarto dell’industria vinicola.

Diverse le vinacce, diversa la grappa

 

Ci sono però vinacce  e vinacce; la prima differenza riguarda prettamente l’origine delle vinacce: se provengono dalla vinificazione dei vini bianchi sono dette vergini, in quanto sono state tolte dall’uva prima della fermentazione. Sono semi-vergini quelle che hanno subito una prima breve fermentazione, provenendo da vini rosati o dolci. Le vinacce fermentate sono quelle dei vini rossi, che hanno subito una fermentazione quasi completa. Il prodotto oggi si diversifica anche per il tipo di vigneto da cui deriva, un’innovazione degli ultimi anni, che ha nobilitato il prodotto.

Un tempo infatti si utilizzavano vinacce indifferenziate per produrre la grappa. Per altro oggi si può chiamare grappa solo il distillato di vinacce provenienti da uve coltivate e lavorate in Italia, nello specifico nelle Regioni del nord e in Sicilia. Gli altri distillati di vinacce non si possono chiamare grappe.

Scegliere la grappa giusta

Esistono diverse tipologie di grappa, le differenze dipendono dal tipo di vinaccia, come abbiamo detto prima, o anche dal vitigno di partenza ma non solo. Dopo la distillazione infatti la grappa è già pronta per la commercializzazione, ciò non toglie la possibilità di affinarne il gusto in barrique di legno pregiato.

Questo trattamento, in botti nuove di piccole dimensioni, consente di conferire al distillato gli aromi del legno, arrotondandone il gusto. La grappa può essere anche aromatizzata, aggiungendo radici o erbe, come ad esempio avviene con la grappa alla ruta. Oppure può essere prodotta a partire da vinacce monovitigno da uve dolci, particolarmente aromatiche o anche passite, come ne possiamo trovare sul sito Sapori dei Sassi.

Esiste in Italia un’Associazione degli assaggiatori di grappe e acquaviti, in grado di indicare le diverse qualità di ogni singolo prodotto disponibile in Italia. Ovviamente al singolo degustatore sta poi anche applicare i propri gusti personali, anche se solitamente le grappe maggiormente apprezzate sono quelle aromatiche e barricate, con aromi più intensi e sapore morbido.

Quanto costa una grappa

Come abbiamo visto la grappa è un prodotto assai vario, anche per quanto riguarda la produzione. Per quanto sia preparato a partire da una materia prima di scarto, non tutte le vinacce sono uguali tra loro, anche per quanto riguarda il costo.

In più una cosa è produrre una grappa bianca da imbottigliare e rivendere subito, un’altra cosa è prendere tale prodotto e affinarlo per anni in barrique, mantenuti a temperatura controllata e in locali appositamente preparati. Per questo motivo ci sono grappe che costano anche pochi euro alla bottiglia, e grappe più nobili che hanno un costo elevato, anche varie decine di euro a bottiglia.

Silvia Terracciano

Blogger, Copywriter Seo, Ghostwriter, Scrittrice amo scrivere sin ad bambina. Appassionata di discipline olistiche e Naturopata diplomata, amante del buon cibo, delle tradizioni e dei luoghi avvolti dal mistero. Giardinaggio e fai da te sono altre delle mie passioni.