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Giornata della Trippa 24 Ottobre

Ebbene si. Ottobre non riserva solo sorprese sulla tavola, con tutte le novità che l’autunno ci porta. Ma ci regala anche, la Giornata Mondiale della Trippa!

Un piatto povero. Osannato e letterato, pittografato, reso ad abito. La storia della Trippa è veramente vasta e se ne parla fin dalla letteratura del 1800. In Italia la Trippa è parte delle sue più antiche ricette di cucina: la Busecca lombarda, la Sopa de Tripe padovana, o la zuppa di trippe napoletana, la trippa alla bolognese (con Parmigiano) o la Lucchese (con formaggio e cannella). La Trippa però, è un piatto che ormai ritroviamo in tutto il mondo.

Cos’è la Trippa

E’ un cibo povero. Già impreziosiva le tavole medioevali. E’ una parte dello stomaco bovino, di più parti di esso. In commercio la troviamo già tagliata e pulita, ma sinceramente suggerisco di lasciarla almeno mezz’ora o un ora a bagno con dei pezzi di limone, e ripassarla sotto acqua corrente fredda.

La Trippa è un alimento che ha una lunga storia, fin dai tempi dei greci che la cucinavano alla brace, o i romani che la utilizzavano per preparare le salsicce.

Curiosità sulla Trippa

“Nun c’è Trippa pe’ li gatti” è un detto coniato verso i primi del ‘900 dal primo cittadino dell’epoca Ernesto Nathan, ancora quando eliminava dalle voci di bilancio di Roma, le spese per il mantenimento dei gatti randagi.

Ricette della Trippa regionali

Trippa alla milanese

Viene anche chiamata alla busecca. Per realizzarla, realizzate un soffritto di cipolla, carota e sedano da far soffriggere in olio in una padella. Una volta che avrete soffritto e la cipolla sarà imbiondita, aggiungete la trippa, lavata asciugata e tagliata a dadini non spessi. Mescolate e fate insaporire, poi aggiungete un paio di cucchiai di salsa di pomodoro e due bicchieri di acqua bollente (o nella variante del vino bianco) per la cottura lenta. Fate cuocere a fuoco molto lento, per almeno un ora, poi aggiungete dei fagioli (chi dice i bianchi di spagna, io preferisco i rossi). Servite con delle foglie di salvia, aggiustando di sale e pepe a piacimento.

Trippa alla romana

Una ricetta molto ricca di sapori. Il soffritto, in questo caso, si realizza con carota, sedano, cipolla, aglio e guanciale. Una volta pronto il soffritto, si aggiunge la trippa, si fa sgumare con del vino, poi si versa della passata, i fagioli e si cuoce lentamente per un paio d’ore. Prima della cottura ultimata, si mette qualche fogliolina di menta che ne garantisce un sapore che la distingue dalle altre ricette regionali. Aggiustate sempre di sale e pepe.

Trippa Alla Fiorentina

Trippa alla fiorentina

Si prepara facendo un trito di cipolla, carote, aglio e basilico. Si taglia a listarelle la trippa e la si aggiunge a soffritto pronto. Dopodichè, si mettono i pomodori pelati e un bicchiere di vino. Si lascia andare per alcune ore, aggiunstando di pepe e sale per alcune ore. Si aggiunge dell’alloro a metà cottura.

Trippa alla napoletana

Una versione leggera: semplice da realizzare: dopo aver cotto la trippa in un buon brodo vegetale, viene condita con olio, sale, tanto prezzemolo e succo di limone e servita tiepida.

Come la si voglia mangiare, è un tipico piatto invernale. Buon appetito!

Silvia Terracciano

Blogger, Copywriter Seo, Ghostwriter, Scrittrice amo scrivere sin ad bambina. Appassionata di discipline olistiche e Naturopata diplomata, amante del buon cibo, delle tradizioni e dei luoghi avvolti dal mistero. Giardinaggio e fai da te sono altre delle mie passioni.