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Come mai i nostri nonni mettevano un cucchiaino nello spumante aperto

Mettere un cucchiaino nello spumante aperto: un’usanza dei nostri nonni che ha una sua motivazione. Ecco quale.

Forse qualcuno potrebbe ricordare che, in passato, c’era un’usanza piuttosto particolare. In effetti, c’era un motivo preciso per cui si metteva un cucchiaino nello spumante.

La produzione italiana

In Italia, come molti sanno, c’è una vasta produzione per quanto riguarda bevande come il vino e lo spumante.

Bottiglie di spumante Franciacorta (Facebook) – Wineandfoodtour.it

Infatti, sparse un po’ per tutto lo Stivale, ci sono numerose cantine che si possono definire come una vera e propria eccellenza.

Non per niente, quindi, anche le popolazioni straniere apprezzano decisamente sia i nostri vini che gli spumanti.

Anzi, secondo un dato abbastanza recente, pare proprio che la crisi economica in corso in diversi Paesi europei non abbia, però, spento la voglia di brindare.

In particolare, stando all’opinione di Osservatorio Unione italiana vini-Ismea, a quanto pare, il Made in Italy in fatto di spumanti è sempre un grande protagonista quando si deve festeggiare una qualsiasi ricorrenza.

Insomma, lo spumante italico non piace soltanto all’interno dei confini nostrani, ma, al contrario, incontra il gusto di molte persone appartenenti ad altri Stati.

Così, l’elevata produzione di spumanti è, a quanto pare, giustificata. A tal proposito, l’anno scorso, per esempio, il numero delle bottiglie ha superato i novecento milioni.

In particolare, i mercati che sono maggiormente attirati dalle bollicine italiane sono quelli degli Stati Uniti, Germania e Regno Unito.

Un brindisi (Pexels) – Wineandfoodtour.it

Inoltre, ce ne sono altri che si stanno incuriosendo sempre di più ai nostri spumanti, come, per esempio, il mercato della Francia, della Svezia e del Giappone.

Come si accennava in precedenza, quindi, sono varie le regioni d’Italia in cui si produce dell’ottimo spumante.

Così, possiamo perlomeno menzionare alcune tipologie sicuramente molto gettonate sulle nostre tavole.

Citiamo, in primis, il classico Prosecco DOC che, di certo, è spesso la scelta più consolidata. Poi, ancora, da non sottovalutare è il Trento DOC e sicuramente un posto d’onore lo merita il Franciacorta.

Serve mettere un cucchiaino nello spumante?

Quando si apre una bottiglia di spumante, anche se potrebbe essere considerata un’azione scenografica, sarebbe meglio non far saltare il tappo.

Un cucchiaino (Pixabay) – Wineandfoodtour.it

Il motivo principale è che potrebbe colpire le persone circostanti. Così, è più indicato far roteare lentamente il tappo finché non esce dalla bottiglia.

Se, però, non si beve tutto lo spumante presente nella bottiglia, alcuni pensano sia utile richiuderla, mettendo dentro un cucchiaino.

In questo modo, infatti, sembrerebbe che lo spumante non si sgasi troppo in fretta. Nella fattispecie, la tendenza è di mettere il cucchiaino capovolto nel collo della bottiglia.

Per di più, altri sosterrebbero che il cucchiaino in questione, per aiutarci in tal senso, dovrebbe essere di argento.

In realtà, però, non c’è nessuna conferma che prova veramente questa teoria. Anzi, pare, più che altro, una vera e propria diceria senza fondamento.

A questo punto, quindi, per rendersene conto di persona, bisognerebbe provare a chiudere in questo modo lo spumante.

Anche se, probabilmente, soltanto il classico tappo a forma di funghetto che si usa per gli spumanti può essere efficace per non far sgasare la bevanda.