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Cavolfiore affucatu, la variante catanese è una delizia: come prepararlo

Ogni regione si sa ha i suoi piatti tipici. Oggi faremo un viaggio fino a Catania per scoprire il cavolfiore affucatu tipica preparazione vegetariana del posto. 

Il cavolfiore affucatu

Probabilmente chi conosce anche minimamente il dialetto del posto avrà capito di cosa stiamo parlando: del cavolfiore affogato. Nel dialetto locale il nome della ricetta è “bastaddu affucatu“, questo per via del cavolfiore utilizzato. Per questa ricetta infatti è regola indiscussa quella di utilizzare il cavolfiore viola, nato appunto da un incrocio tra cavolfiore e broccolo catanese che però lo rende poco digeribile e per questo viene chiamato in questo modo poco carino. Nella nome della ricetta però è chiaramente spiegato che il cavolfiore è affogato, ma in che cosa?

Cavolfiore viola-wineandfoodtour.it

Viene letteralmente cotto affogato nel vino rosso. La cottura avviene a fuoco molto dolce in padella rigorosamente coperta con coperchio. Questo permette al vegetale di cuocere utilizzando i suoi stessi liquidi di vegetazione e ovviamente il vino. La cottura lenta permette anche al vegetale di assorbire i sapori uniti ad esso in padella, ma quali sono questi sapori? Abbiamo già visto il vino rosso, ma aggiungeremo anche: cipolla, acciughe, pecorino e olive nere. Sapori molto decisi che inonderanno la nostra cucina di odori audaci, ma il sapore è davvero unico e inaspettatamente buono. Andiamo dunque a scoprire passo passo quali sono le tecniche e i procedimenti da utilizzare.

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Ricetta cavolfiore affucatu

Portata antipasti, contorni, secondi piatti
Cucina catanese
Keyword cavolfiore affucatu
Preparazione 15 minuti
Cottura 40 minuti
Porzioni 4 persone

Equipment

  • 1 padella con coperchio
  • 1 tagliere

Ingredienti

  • 1 cavolfiore viola
  • 1 cipolla rossa
  • 6 acciughe sotto sale o sott'olio
  • 50 gr pecorino grattugiato
  • 120 gr olive nere denocciolate
  • 1 bicchiere vino rosso
  • q.b. sale, pepe e olio evo

Istruzioni

  • Prima di unire gli ingredienti in padella dobbiamo preparare ciascuno nel modo giusto.
  • Iniziamo quindi dal cavolfiore che taglieremo in modo da ricavarne solo i ciuffetti ( con parte del gambo) e sciacquiamoli per eliminare eventuali residui di terra.
  • Proseguiamo anche tagliando a fette le olive nere.
  • Tagliamo anche finemente la cipolla.
  • Scoliamo le alici e tritiamole a coltello.
  • Prendiamo una padella abbastanza grande e disponiamo le cimette di cavolfiore.
  • Ricopriamo con tutti gli altri ingredienti che abbiamo precedentemente preparato stratificandoli.
  • Infine aggiungiamo un po' di sale e pepe e un filo d'olio.
  • Passiamo quindi al vino che affogherà il tutto.
  • Poniamo la padella sul fuoco coperta con coperchio.
  • Facciamo cuocere 40 minuti a fuoco dolce.
  • Ogni tanto smuoviamo leggermente la padella, ma non mescoliamo mai.
  • A fine cottura lasciamo qualche minuto in padella a rassettare.
  • Quindi capovolgiamo il tutto su un piatto da portata come faremmo con una frittata.
  • Il nostro cavolfiore affucatu è pronto per essere gustato.
  • Buon appetito.

Note

Per una versione vegetariana ovviamente non utilizzeremo le alici. 

Vini in abbinamento

Per preparare il cavolfiore affucatu abbiamo utilizzato un vino rosso, quindi come consiglio di abbinamento non ci discosteremo affatto dalla linea degustativa. Possiamo quindi rimanere in tema regionale e abbinare un Fòla, Cannonau di Sardegna DOC, vino molto caldo e ricco dal valore alcolico abbastanza importante. Ma se vogliamo un vino dal sapore unico e tipico, dobbiamo assolutamente provare l’abbinamento con un Etna Rosso DOC, preparato esclusivamente con uve autoctone. Il vino ha note olfattive floreali che sfumano in profumi di noce moscata e cannella. Buona freschezza e tannicità armonizzano il tutto. Ovviamente possiamo utilizzare questi vini anche per la cottura del piatto.

Roberta Paltera

La cucina è espressione e creatività, permette di trasformare un'idea in vera e propria arte. Il cibo è vita e non mi stanco mai di parlarne. Scrivo per condividere quest'arte, scrivo perché la mia felicità sia la vostra.