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Alla scoperta del Castello di Brolio sulla via dei Cavalieri del Chianti

Il Castello di Brolio si erge nelle campagne del Chianti. Scopriamo insieme qualche curiosità su questa imponente tenuta.

La famiglia Ricasoli è proprietaria della tenuta dal lontano 1141, che si erge nei pressi di Gaiole in Chianti. Nel corso dei vari secoli, la tenuta è stata attacca più e più volte. Ogni volta, però, è stata sottoposta a ricostruzione e restauro, al fine di riportarla allo status quo ante gli attacchi, che avvenivano in periodi storici bellici.

Questo luogo, dalle origini longobarde, sprigiona magnificenza suggestività che avvolgono questa zona della Toscana. Scopriamo insieme qualche ulteriore dettaglio sulla storia del Castello di Brolio.

La storia del Castello di Brolio

Il Castello di Brolio ha origini antiche, che si incastonano nel Medioevo. Il suo nome deriva dal termine “brolo” di origine lombarda che, in italiano, significa “spazio verde chiuso”. La struttura fu trasformata per volere di Giuliano da Sangallo, a partire dal XV secolo.

In sostanza, divenne una costruzione imponente che faceva leva su una pianta poligonale irregolare, caratterizzata da una torre di avvistamento e cinque bastioni. Abbandonò i suoi scopi miliari, quando assunse la veste di residenza signorile nel 1835, quando fu ulteriormente modificato dall’architetto Pietro Marchetti per ordine del barone Bettino Ricasoli.

Veduta Castello di Brolio – Wineandfoodtour.it

Proprio grazie al “barone di ferro” – come venne al tempo definito – che il Castello e la tenuta raggiunsero particolare popolarità.

Ricasoli, d’altronde, divenne una figura di spicco anche nella politica italiana: fu eletto, infatti, deputato nel 1861, prendendo il posto del conte Cavour, come primo ministro del Paese. Svolse, dunque, un importante ruolo nella storia del Regno d’Italia. Inoltre, il barone divenne celebre anche perché pare fosse proprio lui il creatore del Chianti.

Intorno al Castello di Brolio, ci sono vigneti e oliveti che si incastonano sugli oltre 1.200 ettari di terreno che circondano la struttura. Ogni anno sono prodotte più di 2 milioni e 500mila bottiglie su base annuale di Chianti e Brolio. Per degustare tali vini, potete dirigervi presso il negozio della cantina che è aperto 365 giorni l’anno. Tra un sorso di vino e l’altro, potete ammirare anche il giardino, il museo e i panorami della zona.

Una fusione di diversi stili

Nel corso del tempo, come vi abbiamo già anticipato, il castello è stato sottoposto a diversi rimaneggiamenti sul piano architettonico a causa anche dei vari attacchi subiti nel corso dei secoli.

Attualmente, la costruzione è parzialmente neogotica, caratterizzata da giardini rinascimentali, composti da boschi in stile inglese, nonché cespugli tagliati geometricamente. Da questo preciso punto, è possibile dare uno sguardo dall’alto alla regione del Chianti in tutta la sua bellezza.

Bosco – wineandfoodtour.it

Le mura della struttura sono conservate bene e rispecchiano l’architettura rinascimentale e medievale. Ai primi anni del XI, invece, risale solo la base del mastio. Pietra serena e il mattone sono alla base della costruzione.

Il Castello di Brolio, dunque, funge da fusione di diverse epoche storiche: il parco romantico del XIX secolo e il giardino all’italiana, in stile XVI secolo, dando vita a un tripudio di siepi, vialetti e abeti.

Come visitare il castello

Si possono visitare, del castello, solo le aree del piccolo museo e del giardino, in quanto l’imponente tenuta ospita ancora i proprietari.

Si può optare per due tipologie di tour sul posto: “classico“, per visitare i giardini che si dipanano intorno alla struttura e “storico” che permette ai visitatori di dare uno sguardo sia ai giardini, sia al museo con una visita guidata che illustrerà tutte le curiosità relative al posto.

Vino rosso Chianti – wineandfoodtour.it

Infine, c’è il tour “ricerca e sperimentazione“, che consiste in una visita guidata sia ai vigneti che alle cantine. Si possono prenotare i tour di proprio interesse direttamente dal sito ufficiale del vigneto Ricasoli.