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3 leggende popolari spagnole

Avete mai sentito parlare delle famose leggende popolari spagnole? Paese che vai, leggende che trovi. Come ogni altra nazione del mondo, anche la bella Spagna ha il suo bagaglio di racconti popolari. Miti, leggende, superstizioni tramandate di generazione in generazione fino a giungere a noi. Scopriamo insieme cosa raccontano queste leggende popolari spagnole e quale fondo di verità nascondono.

Le streghe di Zugarramurdi

Questa leggenda ha diverse versioni, tramandate in maniera orale da secoli. Tutte hanno in comune le streghe come protagoniste ed indicano un numero preciso: 31. Noi vi proponiamo la versione del racconto più famosa e più conosciuta dagli spagnoli. La leggenda fa riferimento ad un fatto storico realmente accaduto nel bordo di Zugarramurdi in provincia di Navarra nel XVII secolo.

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Si narra che ogni notte le donne del villaggio si riunivano intorno ad un albero sacro e praticavano dei rituali chiamati Akelarre dal nome della divinità che adoravano Akerbeltz (considerato una creatura demoniaca pari a Satana). Una volta scoperte, furono indagate e processate 280 donne di Zugurramurdi, ma solo 31 furono ritenute colpevoli e bruciate vive sul rogo. Si pensa che fossero semplici guaritrici esperte in erbe medicinali e non praticavano danze in onore del demonio. Secondo la leggenda, prima di morire le 31 streghe maledissero per sempre ogni discendente degli abitanti di Zugurramurdi.

Gli amanti di Teruel

La seconda leggenda è una storia d’amore che ha per protagonisti due giovani abitanti di Teruel del regno di Aragona: Isabel de Segura e Juan de Marcilla. La loro amicizia decennale si trasformò in amore passionale e travolgente. La loro unione però era ostacolata dalla famiglia di lei, poiché Juan era di umili origini e non possedeva alcuna ricchezza, se non il suo cuore. Per accumulare ricchezza, Juan decise di partire per il fronte e arruolarsi. Passarono tre anni e quando tornò per chiedere la mano della sua amata Isabel, scoprì che la fanciulla era già convolata a nozze. Juan morì dal dolore. Il giorno del suo funerale, Isabel baciò la bara dell’amato e morì di colpo. Fu così che i due amanti che non poterono star uniti in vita rimasero uniti nella morte.

La croce del diavolo di Cuenca

L’ultima delle tre leggende popolari spagnole ha per protagonista un giovane seduttore che viveva a Castilla-La Mancha. Il ragazzo conquistava ed abbandonava ogni donna che incontrava, lasciando un’infinita scia di cuori spezzati. Un giorno venne una foresteria che sedusse il ragazzo, ma in realtà non era una donna, bensì il diavolo travestito che voleva vendicarsi del giovane.

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Proprio mentre i due erano in procinto di baciarsi, la donna tornò alle sue sembianze demoniache e il giovane per paura si abbracciò alla croce di Cuenca che ancora oggi ha i segni delle sue mani.

Marianna Somma

“So scrivere senza guardare la tastiera. Ma non so guardare la tastiera senza scrivere". Una storica dell'arte votata al copywriting. Svizzera nella precisione, partenopea nell'approccio positivo alla vita.